
Gli ex voto sono un’altra testimonianza della religiosità popolare, di cui costituiscono il patrimonio più interessante. Il santuario ne conserva circa ottomila. Tenuti in poca considerazione fino agli anni sessanta di questo secolo, sono in seguito diventati oggetto di studio da parte di sociologi e antropologi. Ma essi sono anzitutto una viva testimonianza di fede. Il più antico ex voto è del 1491, ma la serie prosegue ininterrotta fino ai nostri giorni e solo del 1500 se ne conservano circa 700. Ogni anno vengono portati al santuario più di 500 ex voto di cui un centinaio seguono questa tradizione pittorica popolare. Anche questi vengono catalogati. In questi piccoli dipinti sono rappresentati in modo semplice ma autentico tutti gli eventi tristi della vita umana risolti felicemente per l’intercessione della Madonna, sempre presente nel disegno in alto. La fedeltà con cui sono riprodotti i costumi, l’arredamento, i mezzi di trasporto terrestri e marittimi, gli incidenti sul lavoro, permettono di ricostruire da vicino la vita delle popolazioni meridionali nell’arco di cinque secoli. Vi sono poi alcune migliaia di ex voto di lega d’argento, ma di questi si tiene poco conto perché fatti in serie. Tutti gli ex voto pittorici sono stati schedati per conto del Consiglio Nazionale delle Ricerche; dall’opera di schedatura sono state tratte varie pubblicazioni scientifiche. Oggi il Centro Studi Religiosità Popolare ne sta curando la schedatura elettronica e il restauro dei più antichi.